Azioni e intenzioni (parte 2 di 2): Purezza dell’intenzioni nell’ambito religioso
Azioni E Intenzioni (Parte 2 Di 2): Purezza Dell’intenzioni Nell’ambito Religioso
Purezza dell’intenzioni nell’ambito mondano
Dal commento generale del hadith in Azioni e intenzioni (parte 1) si deduce che il fedele sarà ricompensato per le sue azioni quotidiane, fintantoché l’intenzione sia quella giusta e queste attività non siano proibite. La religione dell’Islam incoraggia e a volte ordina al fedele di assumere buone maniere nelle attività quotidiane al di fuori del culto, dal dormire fino al mangiare. Se una persona svolge tali atti in concordanza alla sua legislazione, ne verrà premiato.
Questo aspetto permette che l’intera vita diventi un atto di culto, purchè l’obbiettivo della vita sia di ottenere il compiacimento di Dio. La Sua approvazione sarà raggiunta operando il bene ed astenendosi del male. Una persona può trasformare le proprie attività quotidiane in atti di culto purificando la propria intenzione e cercando sinceramente il compiacimento di Dio. Il Messaggero di Dio (la pace e le benedizione di Allah su di lui) disse:
“Aiutare un uomo a montare in groppa e caricarvi le sue cose è un gesto di carità; una parola buona è un atto di carità; ogni passo compiuto per recarsi alla preghiera rituale è un atto di carità; rimuovere un’ostacolo dalla strada è carità.” (Sahih Al-Bukhari)
Persino guadagnarsi da vivere se eseguito con la giusta inenzione può essere ricompensato da Allah. I Compagni del Messaggero videro un uomo e rimasero stupiti dal suo duro lavoro e dalla sua diligenza. Si lamentarono: "Se solo avesse lavorato per amore di Dio ..." Il Messaggero di Allah (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) rispose: “Se sta lavorando per sostenere i suoi figli, allora è per amore di Dio, se sta lavorando per sostenere i suoi anziani genitori, allora è per amore di Dio, se sta lavorando per essere impegnato e tenere sotto controllo i suoi desideri, allora è per amore di Dio. Se, d'altra parte, lo sta facendo in modo da mettersi in mostra e guadagnare la fama, allora sta lavorando per il bene di Satana. ” (Al-Mundhiri, As-Suyuti)
Si può ottenere una ricompensa anche per gli atti più naturali, se naturalmente si accompagnano ad un’intenzione corretta: Il Messaggero di Dio (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) disse:
"Dormire con la propria moglie, è un atto di carità." (Sahih Muslim)
Lo stesso si può dire per il cibarsi correttamente, il riposare, e il lavorare e per possedere e mostrare un buon carattere con la sincerità, l'onestà, la generosità, il coraggio e l’umiltà. Questi possono diventare atti di culto se mossi dalla sincera intenzione e dall'obbedienza a Dio.
Affinché queste azioni mondane possano essere meritevoli di ricompensa divina, le seguenti condizioni devono essere soddisfatte:
1. L’azione deve essere lecita in sé e per sé. Se l’azione è qualcosa di illecito, il suo autore merita la punizione. Il Messaggero di Dio (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) disse:
“Dio è buono e puro, ed Egli accetta solo ciò che è buono e puro.” (Sahih Muslim)
I precetti della legge islamica devono essere completamente rispettati. L’inganno, l’oppressione e l’iniquità devono essere evitate. Il Messaggero di Dio (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) disse:
“Colui che ci inganna, non è uno di noi.” (Sahih Muslim)
2. L’azione che ci si accinge a compiere, non deve impedire alla persona di eseguire i suoi obblighi religiosi. Dio disse:
“O credenti, non vi distraggano dal ricordo di Allah i vostri beni e i vostri figli...” (Interpretazione del Sublime Corano, Sura LXIII, Al-Munâfiqûn, Gli Ipocriti, v.9)
Da quest’argomentazione, possiamo rrealizzare la rilevanza di questo hadith e quanto sia importante nel formare il concetto di accettabilità delle azioni e la ricompensa da Dio. Si noti anche che il concetto di culto e di servizio all’Islam, non si limita all’esecuzione di atti legiferati, ma ingloba ogni atto quotidiano della vita del fedele, facendo di lui un vero servitore di Dio.